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Il quinto (e per ora ultimo) appuntamento coi tutorialz è forse il più importante.

Quante volte vi sarà capitato, durante le vostre gite tra i monti al chiaro di luna, magari in dolce compagnia, di essere fastidiosamente interrotti da un attacco zombie???
Francamente è fastidioso. Vedere questi non-morti brancolare per il bosco, con le braccia tese, affamati di carne e cervella. E voi agitati a cercare di aprire la lampo del sacco a pelo prima che sia troppo tardi. Ci credo che poi la gente muore in montagna, se non si riesce più nemmeno a dormire tranquilli in mezzo a un bosco sperduti nel nulla…

Quindi, in attesa di produrre qualche tutorial anche per prevenire attacchi di vacche mannare o l’ingresso in malghe degli orrori, eccovi

Difendersi da un attacco zombie

Ancora nessun vincitore del concorso a premi….che fine farà la cartolina di Anolo?!

malga dei risorti

Attraverso il muro sento il rumore dei vicini che fanno una festa, vociare, brindisi, risate. Dall’altra parte una televisione accesa, forse una coppia di fronte a un action movie. Dietro la testa un dialogo sommesso, quasi sussurrato. E altre voci che si accavallano, indistinguibili, troppo basse o troppo distanti.
Sto sognando?
Ho gli occhi chiusi. Sento il pavimento freddo della malga, il respiro pesante dei miei compagni di viaggio. Ora il cervello è sveglio, l’orecchio è teso, cerco di capire come mai sento tante voci intorno.
Siamo accampati nel mezzo del nulla, i primi insediamenti umani ad almeno 30′ di strada. Abbiamo messo a terra un paio di tavoli e fatto un riparo con i k-way, dentro una specie di porticato di fronte al piazzale.
E’ solo paura, non sono abituato a dormire all’aperto, nè così lontano dalla civiltà. Decido di aprire gli occhi e scacciare via i cattivi pensieri. Intorno è molto buio ma ci metto poco ad abituarmi, vedo i k-way, il soffitto del porticato, il tavolo di fronte a noi. Non c’è molta luna ma è abbastanza chiaro per vedersi intorno.
Sono scomodo, ho caldo. Ricordo che il mio sacco a pelo resiste a -4° mentre io sono completamente vestito e fuori ci saranno 20°, sono dentro una fornace e mi sto sciogliendo in un bagno di sudore. In preda al panico mi metto a sedere e decido di andare a darmi una rinfrescata alla vicina fontana.
Allora mi accorgo di una cosa strana. Il mormorio che sentivo mentre sognavo sta continuando. E’ come se tutto intorno a noi ci fossero delle pareti e oltre quelle pareti si trovassero persone, stessero succedendo delle cose.
E’ un incubo, solo un incubo. Devo rimettermi a dormire, così mi giro e mi stendo sul sacco a pelo. E mentre mi stendo, mentre sto per richiudere gli occhi, l’ho fatto, getto lo sguardo oltre il tavolo, verso il piazzale di fronte alla malga, e allora LI vedo.
E’ stato per una frazione di secondo, non voglio crederci, ma sono TUTTI lì. Ombre inconsistenti assieme a concretissimi cadaveri logorati dal tempo, stanno dicendo qualcosa, sembrava stessero parlando, ma non rivolti a qualcuno, da soli. Non sono riuscito a capirli, non voglio capirli.
Sono TUTTI voltati verso il porticato. Stanno TUTTI guardando verso di noi. MI hanno visto.